L’esperienza maturata in 30 anni di lavoro, unitamente allo spirito innovativo e di ricerca che da sempre caratterizza la Dalla Gassa, ha permesso all’impresa di acquisire un notevole know-how nelle opere speciali. L’impresa è in grado di affrontare qualsiasi problema inerente la stabilità dei versanti e il consolidamento di terreni e di infrastrutture, cercando una soluzione personalizzata e unica, con l’impiego di speciali tecniche operative, modalità di intervento originali e un approccio innovativo.
I risultati ottenuti nella soluzione di problematiche particolari e complesse sono il frutto di una sinergia tra la soluzione progettuale, la direzione tecnica e le maestranze qualificate, che rendono la Dalla Gassa un’impresa unica nel suo genere.
Tra i più importanti cantieri speciali realizzati dalll’impresa, l’intervento effettuato nel 1997 per il raddrizzamento e il consolidamento di un edificio civile di sei piani a Vicenza usando pali a lenta infissione, tecnica impiegata anche nelle opere di stabilizzazione delle fondazioni della torre di Pisa.
La Dalla Gassa ha messo a punto una speciale unità per l’esecuzione di perforazioni direzionate in orizzontale su roccia fino alla profondità di 1500 metri. Con tale tecnica é stato eseguito un foro pilotato di 350 metri a diametro 300 mm per la posa in opera della fognatura di Valrovina a Bassano del Grappa.
Un altro lavoro particolare é stata la realizzazione con fresa puntuale di un tunnel di servizio sotto la basilica di Monte Berico a Vicenza; l’opera é stata completata con lo scavo, mediante la tecnica del filo diamantato, di un pozzo verticale di 12 metri di altezza e 6 metri di diametro. Entrambe le opere sono state eseguite in assoluta assenza di vibrazioni.
Infine la Dalla Gassa, in collaborazione con l’impresa Tondin e su richiesta di Comune e Università di Brescia, ha proposto un’originale tipologia per il consolidamento delle fondazioni della Loggia della Leonessa. La soluzione tecnica è stata testata in un campo prova sulle fondazioni della Loggia e accettata dalla commissione predisposta dal Comune e coordinata dall’Università di Brescia.
La tecnica delle perforazioni direzionate, o “Directional Drilling”, costituisce un procedimento innovativo per l’installazione di condotte senza la necessità di eseguire scavi a cielo aperto. Le tecniche tradizionali di posa di condotte interrate richiedono infatti l’esecuzione di scavi lunghi e costosi. La tecnica delle perforazioni controllate o teleguidate consente di ridurre di gran lunga l’entità dello scavo e di incrementare la velocità di esecuzione dell’opera, con un notevole abbattimento dei costi. L’impiego di condotte in polietilene consente inoltre alla condotta di adeguarsi al percorso curvo della perforazione, che spesso deve evitare intersezioni con le reti interrate dei servizi esistenti.
Un tipico impianto per l’esecuzione di perforazioni direzionate si compone di una perforatrice idraulica inclinabile, una centrale di produzione e pompaggio in pressione del fluido di perforazione e circolazione, una batteria di aste di perforazione, un sistema di guida comprensivo di una centralina fuori terra per la ricezione dei segnali, e degli utensili per l’esecuzione del foro pilota, dell’alesatura e della posa della tubazione finale.
L’esecuzione di una perforazione direzionata avviene generalmente in tre fasi:
I materiali di cui sono costituiti i giunti e le tubazioni che vengono installate con perforazioni direzionate devono essere resistenti a trazione che si generano in fase di tiro. I materiali più utilizzati sono l’acciaio e il PEAD. Se anche i giunti sono resistentI a trazione è possibile anche l’impiego di tubazioni in PVC e ghisa.
Campi di applicazione
Le gallerie si definiscono nell’ambito dell’ingegneria civile geotecnica come delle perforazioni orizzontali del terreno, nelle quali la lunghezza è predominante sulle altre due dimensioni.
Esistono varie tecniche di realizzazione di una galleria. In particolare si distinguono:
In base alle caratteristiche geotecniche del terreno, si deve ricorrere all’ausilio di opere di pre-sostegno e consolidamento, come ad esempio chiodature o iniezioni, sia in fase preparatoria sia in fase di scavo e avanzamento. La Dalla Gassa da anni opera nel campo del consolidamento delle gallerie, sviluppando soluzioni e offrendo un ampio know-how a progettisti e committenti, attraverso una costante specializzazione e qualificazione professionale del proprio personale tecnico e con l’impiego di macchinari aggiornati e tecniche innovative.
In una cava in sotterraneo il massiccio roccioso inalterato è soggetto ad uno stato tensionale dovuto sostanzialmente al peso proprio del terreno e a eventuali spinte di natura tettonica. Lo scavo in sotterraneo comporta una modifica e ridistribuzione delle tensioni nelle pareti della cava. Durante il processo di ridistribuzione le rocce tendono a una nuova condizione di equilibrio osservando però delle deformazioni. Nel caso in cui le deformazioni non superino il limite elastico della roccia, lo scavo può rimanere per lungo tempo senza sostegno, ma se alla deformazione elastica si sovrappone quella plastica, si producono fessurazioni e si osserva la disgregazione della roccia attorno allo scavo. L’allargamento delle fessure può provocare il distacco di parti di roccia o il franamento di masse più o meno grandi in funzione delle caratteristiche geomorfologiche dell’ammasso.
In questi casi è necessario provvedere alla messa in sicurezza della cava con opere di consolidamento. I tipi di intervento variano in relazione alle caratteristiche geomeccaniche della roccia. I sistemi di sostegno e consolidamento comunemente impiegati consistono in: